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giovedì, aprile 12, 2007

Il fuoco di paglia



Rieccomi!
Mi do pure il bentornato...visto che qualcuno, nel frattempo ha tentato di danneggiare questo blog. Non so chi e come, ma avevano modificato la password di accesso.
Mah!!! Andiamo a noi.
Etna: sicuramente è una delle meraviglie di questa Terra... e quando parlo di Terra, mi riferisco alla Sicilia.
Chi non vive ai piedi di questo meravigioso vulcano, non immagina nemmeno quali possano essere le sensazioni di chi giornalmente, ci convive.
Uscire ogni giorno da casa e ritrovarsela di fronte in tutta la sua maestosa bellezza, è un'indescrivibile sensazione.
E' vero, in passato la città di Catania è stata più volte distrutta da terremoti e colate laviche e come sempre "Melior de cinere surgo", ecco perchè l'illustre Prof. Santi correnti, ha voluto dedicarle il libro "La città sempre rifiorente".
Catania, definita da qualcuno la "Venere Nera". Una bella città "scolpita" sulla nera roccia vulcanica, oggi divenuta patrimonio dell'Unesco, per il suo barocco.
Giorno 11 Aprile intorno alla mezzanotte, maestà Etna, ha deciso di dare spettacolo.
Mi sono immediatamente giunti messaggi ed email dalla Finlandia.
Certo, per loro analogamente come per la mafia, è qualcosa di misterioso. Chissà cosa pensano; cosa immaginano.
Per noi, fagocitati dai problemi quotidiani e dal lavoro, sembra tutto normale.
Ma se ci si sofferma solo un'attimo, per godere del suo suggestionante paesaggio, magari con il tipico aroma di zagara in sottofondo, è subito pelle d'oca!
Ha eruttato, anche se solo per cinque ore. Uno spettacolo, "in notturna"!!!
Molti di voi sanno quanto sono permaloso.
Dovevo premetterlo perche oggi, al bar, ho sentito un napoletano parlare dell'Etna e della sua ultima eruzione definendola "un fuoco di paglia". "E' grande e grossa, ma inoffensiva. Il Vesuvio! Li, si che c'è da preoccuparsi".
Ho evitato sterili polemiche derivanti dallo stupido campanilismo, ma dentro me pensavo, che cazzo ne sa lui dell'Etna, del Vesuvio e del fuoco di paglia.
Fuoco di paglia, sono tutte quelle insignificanti persone che dicono di fare, di dare, di amare ma che non riescono a trasmettere nulla.
Gente che non lascia nulla di se, se non un senso di vuotezza.
Ti dicono: "il nostro amore è come un'altalena che va spinta in continuazione. Proprio quando la seggiola si trova in basso, bisogna trovare la forza di spingerla per ritrovarsi nuovamente in alto".
Povertà umane!
Come millantatori, ti promettono la luna nel pozzo e ti risvegli dal sonno, senza neanche un po' di terra fra le dita.
Questi, sono i veri fuochi di paglia!!!
L'Etna, per noi, vuol dire tanto: natura (flora e fauna), risorse idriche, ricambio dell'aria (generato dai moti convettivi tra l'Etna ed il mare del golfo di Catania), vuol dire elevata escursione termica tra notte e giorno palpabile per mezzo delle temperature (più confortevoli rispetto ad altre località), dell'unicità delle nostre arance rosse e del pistacchio di Bronte.
Queste a titolo esemplificativo, tra le tante cose riscontrabili.
L'Etna non genera "fuoco di paglia"!!!
Scusate, solo per orgoglio, divengo permaloso. Sono un essere umano!

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