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giovedì, gennaio 18, 2007

Due palle o...


Al momento, mi sento strano. E' come se avessi lo scroto gonfio. Il fatto è che cammino bene e non accuso dolori o fastidii.
"I bbaddhi unchjati" (ndt: le palle gonfie) ! Avete capito bene!!!
Pensavo fosse orchite, ma non avendo avuto rapporti con donne sifilitiche, ho dovuto escludere questa ipotesi.
Poi, "Eureka", ho pensato all'hangar per gli Zeppelin, sito in Augusta.
Aaaaaahhh! Per analogia, le mie palle, simili a due Zeppelin, dentro un grande scroto, che prende il nome di Hangar.
Avete mai sentito quelle espressioni, tipiche del settentrione: "ho due palle come meloni"?
Nnnaaaaaaaahhh!
Sarebbe una sensazione di spiacevole pesantezza...oltretutto.
Io non mi sento le palle pesanti, ma voluminose ed a rischio esplosione, si!
Spero solo che "le intemperie e la pressione", attorno ai miei Zeppelin diminuiscano presto.
Solo per vostra curiosità: il nome "Zeppelin" deriva da "Zebedei" ovvero "Bbaddhi" o "Cugghiuni",se gradite. Scusate, se la mia ignoranza non è mai pari alla vostra, ma questa naturalmente, è una mia povera deduzione!

venerdì, gennaio 12, 2007

Altre freddure maschiliste???!!!???



Vogliate perdonarmi se vado avanti con qualche altra freddura maschilista.

Vi garantisco che è nulla rispetto agli aforismi sulle donne pensati e scritti da Alphonse Karr.

Devo ammettere che la storiella che leggerete, non è farina del mio sacco, ma è merito di chi me l'ha raccontata: "il capitan Pantanelli della gente comune". Lo zio Ivan!

Ad ogni modo, l'ho fatta mia e ve la "infilo"...nel cervello, s'intende!
"Il cavallo e l'oca"
Un cavallo ed un'oca giocavano giulivi, lungo la sponda di un fiume, quando ad un tratto il cavallo, cade in una pozza di sabbie mobili. L'oca, "furba", vedendo il pericolo, corre a prendere la Ferrari del cavallo, per tirarlo in salvo. Così fece e l'amico cavallo, le giurò fedeltà, in segno di riconoscenza.
Dopo tempo però, fu l'oca a cadervi dentro e la stessa ricordò al cavallo della sua promessa. Così, subito dopo, gli disse: "Presto amico mio, prendi la tua Ferrari e tirami fuori da qui".
Il cavallo invece, si provocò una bella erezione e con la sua "verga d'acciaio temprato", riuscì a portare in salvo l'amica oca.
La morale di questa apparentemente stupida storia, è: "non è necessario che tu possieda una Ferrari, per rimorchiare un'oca... se hai un "bella verga"!!!

D'ora innanzi, se non sono oche, non le voglio!
Quanto devono essere oche? Date pure un'occhiata al video del link e capirete:

mercoledì, gennaio 10, 2007

Congettura...o teorema, se preferite




Mi vorranno perdonare le "dolci signore" per il mio maschilismo... Del resto, si dice: "Gli uomini! Haah! Tutti uguali!!!".


Mi spiace doverlo puntualizzare, ma in quel modo di dire, s'intende "uomini" nel senso di genere umano, donne comprese! (Hahhhaaaaahhahhaaaa!)


Questa premessa era necessaria per "introdurre" la congettura che mi è balenata per la testa una sera dello scorso mese di maggio.


Uscivo con degli amici da un locale "trendy" di Catania (Kat), mentre un ragazzo chiamava la sua ragazza, affichè andassero via da quel luogo. Lui, rivolgendosi a me, dice: "Minchia queste donne, non sono mai contente di noi uomini! Stasera mi sono fatto convincere ad uscire e guarda come mi è finita!".


Io, spontaneamente, gli ho risposto: "Ti è andata bene!".


Ho proseguito : "Quando un uomo pensa di avere il controllo del rapporto con la propria donna, si "siede", diventando pantofolaio. Ma al contempo, corre il rischio che la propria compagna diventi zoccola".


Avevo appena enunciato la "congettura del calzolaio"... chiamatelo pure teorema, se preferite!


lunedì, gennaio 08, 2007

L'urlo di Munch

Sicuramente conoscerete quest'opera.
Lontano da me, ogni tentativo di incutere timore o sensi di paura o smarrimento.
E' chiaro che l'esistenza di questo mio blog, è anche quella di esternare le mie sensazioni, oltre che i miei pensieri.
Edvard Munch, nel suo diario scrisse: "Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto
sul fiordo nerazzurro e sulla città, c’erano sangue e lingue di fuoco.
I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura
e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura."
Non voglio paragonarmi a lui, ma posso senz'altro affermare che mentre mi trovavo in ospedale, per vedere mia madre, l'immagine di quel quadro, pervadeva e permaneva nella mia mente.
"Non si preoccupi, si rilassi. E' tutto sotto controllo. Sua madre è sveglia e vigile. Vada. Vada pure, almeno chiacchiera un po' ".
Queste, le parole di conforto o se volete, la "bugia del medico pietoso", che mi ha detto l'infermiera, mentre mi faceva indossare l'abbigliamento consono per potere entrare in un reparto di rianimazione/terapia intensiva.
Purtroppo, non sono ne una pietra, ne un robot, ne tantomeno "l'uomo bicentenario": mia madre, era li, sdraiata su un letto e coperta da lenzuola, coperte ed una coperta sintetica, che sembrava una foglia d'oro sottilissima.
"Collegata" a tantissimi tubi e tubicini e con le rispettive "borse della spesa".
Quando mi ha visto, ha subito detto: Ciao Simone. Come stai? Che mi racconti di bello?"
Di fronte a quel "panorama" ed a seguito di quella domanda, mi sono sentito spiazzato. Smarrito.
Poi, ho notato che una lacrima le cadeva giù, dall'occhio destro.
In quel momento, davanti agli occhi, vedevo il quadro di Munch. L'urlo.
Sentivo quell'urlo ed avrei voluto urlare anche io.
Come può, una madre, in quelle condizioni, preoccuparsi dei propri figli. Del proprio marito.
Mi ha rassicurato, dicendo che stava bene e che aveva tanto sonno.
Non avevo parole, così le ho semplicemente risposto a tono, dicendole che se il suo era un modo carino per chiedermi il permesso per addormentarsi in mia presenza, il permesso era accordato.
Non auguro a nessuno di vedere la propria madre o un familiare o un amico, in quelle condizioni.
Ho avuto la possibilità di "leggere" il suo ultimo sguardo, prima che si abbandonasse fra le braccia di Morfeo.
Volevo esplodere, ma non mi spiegavo il perchè.
Intanto ho dovuto covare, tutto dentro.
Anche queste, purtroppo, sono situazioni e maschere pirandelliane.
Poi, ad un tratto, sentivo un suono/musica, che conoscevo: mi ricordava il suono del videogame "Pinball". Chi non lo conosce, quel gioco?!?
Dentro quella sala grande, con tante persone "legate" ai vari macchinari, come mia madre, era pieno di suoni emessi dalle stesse.
Avevo la bocca asciutta e pensai che il mio cervello, era ormai intorpidito da tutto il contesto, ma... non mi sbagliavo!
Un coglione d'infermiere, dietro il bancone, giocava proprio a Pinball!!!
Per come ero conciato, tra càmice, cappellino, protezioni per le scarpe e mascherina, sembravo una sorta di babbo natale in verde. Si vedevano solo gli occhi, ma credo fosse sufficiente, per lanciare un sguardo all'infermiere!
Uno sguardo silente, ma più che eloquente!
Mentre andavo via, ho voluto richiamare alla mente, l'immagine dell'opera di Edvard Munch.
L'Urlo!

giovedì, gennaio 04, 2007

Atmosfere Sonore


Per tanti anni, ho ascoltato lo zio Ozzy con la band formata da Rhoads, Daysley, Airey e Kerslake. Parallelamente ho sempre seguito i "The Dregs" i "The Dixie Dregs" la "Steve Morse Band", "Steve Morse" e gli attuali "Deep Purple" con Steve Morse alla chitarra.
Da qualche giorno, ho scoperto un progetto musicale che vede personaggi come Bob Daysley al basso, Lee Kerslake alla batteria, Don Airey alla tastiera, Steve Morse alla chitarra e Jimmy Barnes alla voce (che timbrica vocale!!!).
Oserei dire spettacolare!
Il sogno di Daysley e Kerslake, assieme per anni, sia negli Uriah Heep che nella Ozzy Osbourne's band si è avverato: hanno ripreso le canzoni, secondo loro più belle e le hanno riprodotte con una band formidabile...il tutto, senza "pisciare fuori dall'orinatoio"!!!
se volete un assaggio audio www.livingloud.com.au

mercoledì, gennaio 03, 2007

Davide Baiocco e Catania: alla faccia del Sole 24 Ore


Davide Baiocco. Un'intera giornata assieme al "corridore" del Catania

"Questa città mi fa impazzire, vorrei restare qui per anni"
Una sola richiesta: "Stavolta parliamo poco di calcio. Anzi, non parliamone affatto".

Ci sforziamo, Baiocco. Ma la tentazione resta, considerato che la città di Catania ha chiuso un 2006 da favola.

"E' vero, ma io spero che l'anno nuovo possa portare felicità e novità positive a tutto campo".

Due stagioni, quasi, in Sicilia. Come vive la quotidianità?

"Con passione, con lo stesso carattere dei siciliani. Siamo uguali, no?"

Perchè ha scelto di vivere al centro storico?

"Proprio per integrarmi nel vostro tessuto sociale. E anche per favorire i movimenti senza auto di moglie e figli".

Il parcheggiatore sotto casa, ha il giubbino rossazzurro!

"Ci si arrangia, pur di mettere l'auto sotto casa...".

Che caos, il traffico...

"Bisognerebbe disciplinare la circolazione".

Fra qualche anno la metropolitana sarà una delle poche armi per facilitare tanto caos in centro.

"Spero di sì, Catania è pronta per registrare quest'altro successo".

Quanti cantieri, in città. E' possibile?

"Bisogna lavorare per chiuderli al meglio. Corso delle Province, per esempio. Catania ha potenzialità enormi, poco sfruttate. Architettonicamente è splendida".

Cosa cambierebbe?

"Aggiungerei più alberghi alla Plaia, per attirare un numero maggiore di turisti".

E' andato sull'Etna?

"Qualche giorno fa, la lava si era ingrottata, ma lo spettacolo è stato ugualmente mozzafiato. Sembrava di stare sulla luna e... poi..."

Non si fermi.

"Vedere dall'Etna, il mare all'orizzonte, è insolito. Uno spettacolo unico". [...]

martedì, gennaio 02, 2007

Inno di Sicilia


Certo, ultimamente, ne sento di tutti i colori, sulla nostra città e più in generale, sulla nostra Terra.

C'è comunque chi, più esperiente, continua a lavorare dietro le quinte, in una Terra piena di avversità quali l'ignoranza, la gente superficiale, il disordine, gli egoisti, gli arraffoni, i politici speculatori, il boicottaggio e la "cospirazione del silenzio".

Tra i miei preferiti, il Prof. Santi Correnti ed il grande Vincenzo Spampinato.

Quest'ultimo, ha composto persino l'inno della nostra Terra.

Inutile dire che cambiare, si potrebbe.

Certo bisognerebbe fare i "Don Chichotte", ognuno a fare la propria lotta, ma la perseveranza premierebbe.

A parte l'episodio dei Vespri Siciliani ed il tentativo di rifondare i Fasci Siciliani, i nostri predecessori, hanno sempre "calato la testa". Sarebbe anche ora di cambiare.

Prendiamo esempio da Paesi evoluti, ma al contempo, cerchiamo di promuovere ciò che di positivo abbiamo. Aperture, non chiusure!

Riporto qualche verso di Guy de Maupassant, innamorato della Sicilia:


"A landscape in wich you,

can discover everything

on the earth that seems

to be created to captivate

your eyes, mind and

imagination"


Dal sito www.lengi.it, entrando nell'area di Vincenzo Spampinato (sezione "Utopia del Triangolo") si può liberamente scaricare il file "mp3" dell'inno "Madre Terra.

To be on time