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sabato, giugno 16, 2007

Un giro con la Venere Nera

Avete letto il titolo e subito avete pensato male! Siete i soliti maliziosi pervertiti !!!
Ma come sempre, nulla è scontato per me.
Volevo semplicemente stimolare la vostra mente ed ho giocato con le parole.
Invece la Venere Nera è la meravigliosa città di Catania.
Ieri, mi trovavo a Verona. Un tempo...come dire, di merda?!?
Ciononostante era piena di turisti ed il tutto per cosa?
L'arena e Giulietta e Romeo?!?
Per me è stato uno schiaffo all'orgoglio di catanese.
Lasciamo stare! Verona è davvero una bella città.
Siamo noi che abbiamo qualcosa che non funziona!
Ho imparato a conoscere la nostra città, grazie ad una grande donna: Adele Mantovani.
E' di Bergamo ed è stata la mia insegante di scuole elementari.
Al tempo ci insegnò a conoscere ed amare questa meravigliosa Città.
Ricordo con immenso piacere, tutte le gite in città.
Ci lamentiamo, che le cose non funzionano, ma nessuno muove un dito e nessuno conosce almeno un po', la città che ci tiene ancora in grembo.
Ho detto bene...dobbiamo ancora nascere!!!
Che ne dite di una bella gita virtuale?
Facciamo finta di aver dormito da esseri umani (niente discoteche e movida notturna: rincoglioniscono l'essere umano impedendogli di vivere la giornata com'è stata pensata da Chi ci ha Creati).
Ore 07.30 - Si comincia la giornata con una sana boccata di aria iodata, dal belvedere di Santa Caterina (Timpa di Acireale...ma non vi buttate giù!).
Si prosegue per una nutriente colazione sicula, quindi si prosegue per Santa Maria la Scala, dove si può gustare una buonissima granita accompagnata da due pagnottelle di caldo pane di semola o dua calde brioches...se siete di palati fini!
Un caffè miscela arabica e via! Direzione Catania!
Parcheggiamo l'auto in via Dusmet, in prossimità di piazza Alcalà (piazza Borsellino). Si prosegue a piedi verso il Duomo, costeggiando le pareti inclinate di via Dusmet e ad un tratto vi trovate davanti alla fontanella di Sant'Agata, nostra Patrona. Dovreste già sentire una bella sensazione!
Proseguite.
Cazzo avete già sete?!? Ok, ok!
Siete peggio dei bambini! Andiamo a bere qualcosa di dissetante al chiosco di fronte alla Porta Uzeda. D'obbligo un buon mandarino verde e limone, dite? Accordato, ma facciamo in fretta!
Non sono un preveggente, ma so già che romperete gli zebedei: dovete "cambiare l'acqua alle olive?"
Fatevi una bella pisciatina nei bagni pubblici di Villa "Varagghi" (altrimenti detta, Villa Pacini). Fatto?
Ora, filate dritto però altrimenti, "pidatuni 'ndo culu"!
ed avviciniamoci alla statua dell'elefante ( U liotru - simbolo della nostra Città).
Voci di corridoio narrano che i neo univesitari, dovevano arrampicarsi su per la statua, fino a toccare le palle del "liotru". Sarebbe il caso di fare tutti quanti, un bagno d'umiltà e farlo.
Siamo o no "marca Liotru"?!?
Alla vostra destra il Duomo di Sant'Agata ( http://www.apt.catania.it/aptctnew/NuovaHome/principale_2006.htm ).
Una visita a "Sant'Aituzza" è d'obbligo. Inoltre chi si sente legato al mondo della musica, dovrebbe fare tappa dinnanzi al monumento funebre dedicato al "Cigno" Vincenzo Bellini.
Uscendo dalla cattedrale, appena varcato l'ingresso, alla vostra sinistra, troverete la scala d'accesso alle "Terme Achilleane", appena ristrutturate ( http://www.comune.catania.it/portale/cstampa/cstampas2.asp?id=367 ).
Con le spalle rivolte alla cattedrale, vedrete il palazzo municipale alla vostra destra (all'interno potrete vedere le "Carrozze del Senato"), mentre il "Palazzo dei Chierici, alla vostra sinistra.
Se proseguite oltre il quest'ultimo, troverete la fontana "Acqua a linzolu" altrimenti detta Fontana Amenano ( http://www.provincia.catania.it/il_territorio/Territorio_ed_Ambiente/Parchi_-_Verde_ed_Aree_Protette/ctnatura/vulcano/AMENANO.html ), perchè alimentata dalle acque del fiume Amenano che scorre nel sottoterra cittadino (pare che le sue sorgenti siano originate dall'ormai inesistente lago di Nicito http://www.asicilia.it/cultura/storie/39.htm ).
Adesso dirigetevi dietro la fontana.
Mmmmhhhhhhh! Sentite che "odore" di pesce!
Sicuramente un buon biglietto da visita per discernere il mercato storico "A piscaria" dall'altro "Fera o luni". Alla vostra sinistra la "Funtana de sette canali". A proposito oltre la fontana ci sono dei tombini, al di sotto dei quali scorre un ramo del fiume Amenano. Sapevate che a sera c'è sempre qualcuno che pesca anguille, dai tombini? "A cchi ccazzu siti, v'aia 'nsignari e v'aia ppeddiri" !
Adesso con le spalle rivolte alla fontana dei sette canali, proseguite dritto, poi svoltate verso la prima traversa a destra e poi dritto verso piazza Currò, dove sono situate le Terme dell'Indirizzo ( http://it.wikipedia.org/wiki/Terme_dell ).
Alla destra delle terme, noterete l'ostello "Agorà" ( http://www.agorahostel.com/ ), sotto il quale all'interno di un ingrottamento lavico, scorre un ramo del fiume Amenano.
Merdacce!
Vorreste dirmi che siete già stanchi??!!?? O è percaso qualche bella straniera dalla pelle chiara che vi sta schiaccindo l'occhio? "Comu vi mancia?!?"
Va bene, io proseguo per l'itinerario:
- Casa Museo di Giovanni Verga (Via Sant'Anna)
- Casa Museo di Vincenzo Bellini;
- Teatro Greco ed Odeon Romano ( http://library.thinkquest.org/27892/data/odeon.htm ) ingresso, da Via Vittorio Emanuele;
- Via Crociferi, le chiese, i palazzi, villa Cerami ed il Barocco Catanese;
- Piazza Università e la chiesa della Colleggiata - Via Etnea;
- I quattro canti di Città (Via Etnea angolo via Di Sangiuliano);
- Piazza Stesicoro (Monumento a Bellini), le rovine dell'anfiteatro romano e la chiesa di San Biagio (fornace di S. Agata);
- Chiesa di S. Agata al carcere (Via Garofalo/Piazza Stesicoro);
- Rovine della chiesa di S. Euplio (Via S. Euplio);
- Teatro romano (via del Colosseo, angolo via Manzoni)
- Chiesa di San Gaetano alle grotte (in una grotta lavica, una tra le più antiche chiese Catanesi - Piazza Carlo Alberto);
Questo è solo un piccolo itinerario di ciò che conserva la nostra Città, sia alla luce del sole che nel sottoterra.
Scusate se sono orgoglioso d'essere catanese, ma se solo potessimo sfruttare una sola parte delle nostre risorse, potremmo tranquillamente occupare qualche posto nel settore turismo e, naturalmente l'indotto, non sarebbe cosa da poco. Invece manteniamo impiegati pubblici che se va bene rendono il 10% di quello che dovrebbero... il tutto con il bene placido di politici, amministratori e tutte quelle persone che li hanno messi ad amministrare le NOSTRE risorse!!!Per quanto ancora, dobbiamo ancora rimenere silenti ed impassibili?

sabato, giugno 09, 2007

Matrimoni & Friends


Una piccola parentesi: Faccio poche promesse e quelle poche che faccio, le mantengo...questione di tempo. Avevo promesso alla "dottoressa" che avrei pubblicato un altro post, ma a volte certi eventi acquisiscono priorità...non è che voglio infierire sulla tua curiosità.
Spero mi perdoneranno le nuove coppie Paola & Fabio e Sabina & Massimo: ho scattato delle fotografie, ma buona parte di esse sono venute sfocate!
Pensavo mi tremasse la mano per l'emozione (ci credete?!?) o per i troppi caffè bevuti...
Stronzate!!!
La macchina fotografica è stata comprata in occasione della nascita della mia nipotina Elin (13 Aprile), ma da allora, e non chiedetemi perchè, non ho mai letto le istruzioni. Sono certo che diminuendo la sensibilità, riuscirebbero delle belle fotografie. Comunque quelle sopra riportate, sono degne dell'autore...scusate se è poco!
Due bei matrimoni e tanta bella gente...ma viva Dio e la sincerità, anche qualche bella sgnacchera!
Comunque @azzi miei e di Michele se queste persone si sono incontrate!
Non venite a rompere i così detti fratelli bocconi e non malediceteci...in nessun caso!
Chiarito ciò, rinnovo i miei auguri. Vi vogghiu bbeni!
Concludo con una dolce canzoncina e...naturalmente provate a canticchiarla:
"Si maritau Rosa, Saridda e Pippinedda e iu, ca sugnu bbeddha, mi vogghiu marità"
Ricordatevi: "Fate quello che vi suggerisco io, ma non fate quello che faccio io"!!!


giovedì, maggio 17, 2007

Nel bene o nel male, l'importante è far parlare di se.


L'altra sera, un'amica intelligente (cosa rara, oggigiorno) e competente in materia di informatica mi ha espresso il suo parere circa questo blog.
Ufficialmente esprimo i miei ringraziamenti, perchè adoro ed apprezzo le persone sincere.
Fra i diversi suggerimenti, mi è stato fatto notare che parlo poco di me.
Questa è una provocazione bellissima, che peraltro accolgo a braccia aperte.
E' vero che il blog, non è montematico e che salto da un argomento ad un altro, ma è pur vero che ciò che riporto, nasce da me e quindi è come se scoprissi le mie carte, a poco a poco.
Voglio riportare una novella di Guy de Maupassant. Sarebbe interessantissimo effettuare un incrocio fra l'"Uno nessuno e centomila" di Pirandello, con la seguente novella.
La morta(1887)

L’avevo amata alla follia. Perché amiamo? Non è strano che per qualcuno esista al mondo un solo altro essere, un solo pensiero, un solo desiderio? E che sulla sua bocca ci sia un nome solo: un nome che viene di continuo alle labbra, un nome che ne prorompe come l’acqua da una sorgente, che sale dalle profondità dell’anima e vien detto, ripetuto, mormorato ininterrottamente, dovunque, come una preghiera? Non racconterò qui la nostra storia. L’amore ne ha una solamente, sempre la stessa. L’avevo conosciuta e me n’ero innamorato, tutto qui. E avevo vissuto un anno nella sua tenerezza, tra le sue braccia, nelle sue carezze, nel suo sguardo, nelle sue vesti, nelle sue parole, avviluppato, legato, incatenato in tutto quanto veniva da lei, così completamente che non sapevo più se fosse giorno o notte, se ero vivo o morto, se ero sulla terra o altrove. E un giorno ella morì.
Come? Non so, non so più.
In una sera di pioggia fece ritorno a casa tutta bagnata, e il giorno dopo tossiva. Tossì un’intera settimana, poi si mise a letto. Che cosa accadde? Non lo so.
I medici venivano, scrivevano ricette, andavano via. Qualcuno portava medicine e una donna gliele faceva prendere. Le sue mani scottavano, la fronte era madida e ardente, lo sguardo lucido e triste. Le parlavo, mi rispondeva. Che cosa ci dicevamo? Non so più. Ho dimenticato tutto, tutto!
Quando morì ricordo il suo sospiro lieve, quel lieve sospiro tanto debole: l’ultimo. L’infermiera disse: "Ah". E io compresi. Compresi.
Non seppi più nulla. Nulla. Vidi un prete che pronunciò una parola: "La vostra amante".
Mi sembrò che la insultasse. Dal momento che era morta non avevano più diritto di ricordare quella formalità. Lo scacciai. Ne venne un altro che fu molto buono, molto gentile. Piansi quando mi parlò di lei.
Mi chiesero mille cose a proposito del funerale. Non so più. Ma ricordo benissimo la bara, il rumore delle martellate quando inchiodarono il coperchio. Ah, Dio, mio Dio!
Fu sotterrata. Sotterrata! Lei! In quella fossa! Erano presenti alcune persone, amici.
Fuggii. Correvo. Camminai a lungo per le strade.
Poi tornai a casa e il giorno dopo mi misi in viaggio.
Ieri sono tornato a Parigi.Quando ho rivisto la mia camera, la nostra camera, i nostri mobili, il nostro letto, quella casa dov’era rimasto tutto quel che rimane della vita d’una persona dopo la sua morte, mi riprese un dolore tanto violento che poco mancò aprissi la finestra e mi buttassi giù nella strada.
Non potendo più rimanere in mezzo a quelle cose, tra quelle pareti che l’avevano riscaldata e protetta e che nei loro spazi, anche i più piccoli, dovevano conservare mille atomi di lei, della sua carne e del suo respiro, presi il cappello per fuggire via.
Di colpo, mentre stavo andando verso la porta, passai davanti alla grande specchiera che ella aveva fatto mettere nell'ingresso per vedersi dalla testa ai piedi, ogni giorno, ogni volta che usciva, per osservare se tutto era in ordine nel suo abbigliamento, dagli stivaletti alla pettinatura.
Mi fermai lì, basito, di fronte a quello specchio che l’aveva riflessa tante volte, ah!,
Tante e tante volte che doveva averne conservata l’immagine.
Me ne stavo lì, in piedi, lo sguardo fisso sulla fragile lastra, su quel cristallo piano e profondo, ormai vacuo, ma che l’aveva contenuta tutt’intera, l’aveva posseduta come me, posseduta quanto il mio sguardo appassionato, e fremetti. Mi sembrò d’amare quello specchio - lo toccai - era gelido! Oh, il ricordo!
Il ricordo, immagine dolorosa, immagine bruciante, immagine vivente, orribile immagine che fa soffrire mille torture!
Felici gli uomini che hanno un cuore simile a uno specchio, dove i riflessi scivolano via e si cancellano, un cuore che dimentica tutto ciò che ha contenuto, tutto ciò che gli è passato davanti, tutto ciò che hanno contemplato affettuosamente o con amore! Mi sento male!Sono uscito e mio malgrado senza rendermene conto, senza volerlo minimamente fare, sono andato verso il cimitero.
Ho ritrovato la semplice tomba di lei, una croce di marmo che reca incise queste brevi parole:
AMÒ, FU AMATA E MORI'.
E lei è la sotto, imputridita. Che orrore!
Singhiozzavo, la fronte sulla lapide. Mi sono trattenuto a lungo, molto a lungo.
Poi mi sono accorto che giungeva il tramonto. Allora un desiderio particolare, un desiderio folle, un desiderio degno d’un amante disperato s’è impadronito di me. Ho voluto passare la notte vicino a lei, un’ultima notte, a piangere sulla tomba. Ma m’avrebbero visto e m’avrebbero fatto uscire. Come fare?
Ebbi un’idea; mi alzai e cominciai a girovagare in quella città popolata da persone che non sono più su questa terra. Ho camminato, camminato...
Com’è piccola questa città in paragone all’altra, quella in cui viviamo! Eppure questi morti sono più numerosi dei vivi! A noi occorrono grandi case, strade, piazze per le quattro generazioni che guardano il sole contemporaneamente, bevono l’acqua delle sorgenti, il vino dei vigneti e mangiano il pane dei campi di grano!
E per tutte le generazioni dei morti, per tutta l’umanità discesa fin quaggiù, quasi niente... un pezzetto di terra.., quasi niente!
La terra li riprende, l’oblio li cancella. Addio!
All’estremità di quella parte di camposanto più frequentato, scorsi all’improvviso il cimitero abbandonato, quello dove coloro che sono defunti da tanto tempo terminano di mescolarsi alla polvere, dove persino le croci di legno stanno marcendo: il cimitero dove domani metteranno i morti futuri.
E' pieno di rose selvatiche, di cipressi scuri e robusti, una specie di giardino abbandonato, triste e magnifico, un giardino che si nutre di carne umana.
Lì ero solo, assolutamente solo. Mi nascosi dietro una pianta verdeggiante, appiattendomi tra quei rami grassi e scuri.
E attesi, avvinghiato al tronco come un naufrago al rottame.
Quando fu notte piena, notte fonda, lasciai il mio rifugio e mi misi a camminare tranquillamente, ma senza far rumore, su quel suolo popolato da morti.
Errai a lungo, a lungo, a lungo. Non mi riusciva di rintracciarla. Le braccia tese, gli occhi sbarrati, urtando nelle tombe con le mani, coi piedi, con le ginocchia, col petto e perfino con la testa, andavo avanti senza trovarla.
Toccavo, brancicando come un cieco che cerca la sua strada, percepivo lapidi, croci, ringhiere di ferro, ghirlande di fiori avvizziti!
Leggevo i nomi con le dita facendole passare sulle lettere. Che notte!
E non riuscivo a ritrovarla. Niente luna. Una notte spaventosa! Avevo paura, una paura atroce, per quei sentieri così stretti, tra due file di sepolcri.
Tombe, tombe, tombe! Sempre tombe!
A destra, a sinistra, davanti a me, intorno a me, dovunque tombe!
Mi sedetti su una di esse, poiché non potevo più camminare, dato che le ginocchia mi si piegavano per la stanchezza. Sentivo che il mio cuore batteva più forte. E sentivo anche altre cose. Quali? Un rumore confuso, indescrivibile!
Era nel mio cervello sconvolto, nella notte impenetrabile o sotto la terra misteriosa, sotto la terra seminata dì cadaveri, quel rumore?
Mi guardavo attorno. Quanto tempo sono rimasto là? Non lo so.
Ero paralizzato dal terrore, ebbro di spavento, sul punto di urlare, sul punto di morire.
E d’improvviso mi parve che la lastra di marmo su cui ero seduto cominciasse a muoversi.
Si muoveva come se qualcuno la stesse sollevando! D’un balzo mi spostai sulla tomba vicina e vidi - sì! - vidi alzarsi verticalmente la lastra che avevo appena lasciato e il morto apparire. Uno scheletro ignudo che la sollevava con le spalle curve.
Lo vedevo, lo vedevo con chiarezza, benché quella fosse una notte tenebrosa.
Potei leggere sulla croce:
QUI RIPOSA JACQUES OLIVANT, DECEDUTO IN ETA’ DI ANNI 51. AMAVA LA FAMIGLIA, ERA BUONO E ONESTO. MORI’, NELLA PACE DEL SIGNORE.
Anche il morto leggeva le frasi scritte sulla sua tomba.
Poi raccolse un sasso sul sentiero, un sasso aguzzo, e cominciò a cancellare, grattandole via, tutte quelle parole.
Le cancellò completamente, con lentezza, fissando con le occhiaie vuote il punto dove prima erano incise. Poi con la punta dell’osso che era stato il suo indice scrisse in lettere fosforescenti come quelle che si tracciano sui muri con i fiammiferi:
QUI RIPOSA JACQUES OLIVANT, DECEDUTO IN ETÀ D’ANNI 51. CON CATTIVERIA AFFRETTÒ LA MORTE DEL PADRE, DAL QUALE DESIDERAVA EREDITARE, TORMENTÒ LA MOGLIE ED I FIGLI, IMBROGLIÒ I VICINI DI CASA E RUBÒ QUANTO GLI FU POSSIBILE. MORÌ MISERABILE.
Quand’ebbe finito di scrivere, il morto rimase immobile a contemplare l’opera sua. Mi volsi indietro e m’accorsi che tutte le tombe s’erano scoperchiate, che tutti i cadaveri ne erano usciti e tutti avevano cancellato le menzogne scritte dai parenti sulle lapidi. Tutti avevano ristabilito la verità. Vedevo in tal modo che tutti erano stati i carnefici dei propri congiunti, astiosi, disonesti, ipocriti, bugiardi, canaglie, calunniatori, invidiosi.
Tutti avevano imbrogliato, rubato, compiuto tutti gli atti più abominevoli, quei buoni padri, quegli sposi fedeli, quei figli devoti, quelle fanciulle caste, quei commercianti probi, quegli uomini e quelle donne irreprensibili.
Sulla soglia della loro dimora eterna, adesso avevano scritto tutti la crudele, la terribile, la santa verità che tutti ignorano o fingono d’ignorare su questa terra. Mi venne in mente che anche la donna amata aveva dovuto tracciarla sulla sua tomba. E senza paura, oramai correndo tra i loculi semiaperti, tra cadaveri e scheletri, andavo verso di lei, sicuro che questa volta l’avrei rintracciata.
La riconobbi da lontano, anche senza vederne il volto che era ancora avvolto nel sudano.
E sulla croce di marmo dove poco prima avevo letto: "Amò, fu amata, e morì", scorsi:
USCÌ DI CASA PER TRADIRE IL SUO AMANTE, PRESE FREDDO SOTTO LA PIOGGIA, SI AMMALO' E MORÌ.
A quanto pare fui raccolto all’alba, inanimato, accanto a una tomba.
[Guy De Maupassant]

sabato, aprile 28, 2007

Alta, bella, rossa e... senza puppe a pera!








Qualcuno di voi, saprà già del mio debole per il biondo ambra o rosso chiaro. Certo, non è una "condicio sine qua non", ma non mi dispiacerebbe ritornare a "riabbracciare" una rossa.
Nel 1993 poco dopo gli esami di maturità, volevo cambiare strumento, così tra i tanti, selezionati, restrinsi la cerchia ad un Rickembacker 4001 rosso, classe 1978 ed un Alembic laccatura trasparente su legni rosso e chiaro. Sperando in un'altra botta di culo, optai per il meraviglioso Alembic.
Col rosso, sembrava che la fortuna ci desse dentro di brutto e infatti, alle fine del 1994 ebbi l'opportunità, di stare con una ragazza (stranamente, più giovane) dai capelli color rosso e dalla pelle chiara con un delicato aroma di acqua di rose...rosse naturalmente!
Alla faccia di chi sostiene che le rosse, puzzano!!!
Purtroppo... non durò a lungo.
Non abbandonai la passione per il rosso, ma per qualche anno, me ne tenni distante.
Adesso, volendo fantasticare un po', potrei prendere due piccioni con una fava, se puntassi all'obiettivo Melissa Auf der Maur: cantante/bassista dalla pelle chiara e dai capelli color rosso.
Certamente non le mancherebbero nemmeno i bassi. Non sto a spiegarvi i dettagli, ma potrei ottenere l'utile ed il dilettevole in un sol colpo!!!
Ma questa è tutta un'altra storia...anzi fantasia!!!
La verità però è che nel 2003, mentre vivevo con Rachele decidemmo di "adottare" un gatto.
Ce ne regalarono uno...neanche a dirlo: rosso!
Il barone, nonché condottiero, Maramaldo.
Doveva essera alta, bella, rossa e senza puppe a pera!
Alto, lo è; bello e rosso, pure. Non ha le puppe a pera, ma è un ruffiano di prima, bisognoso d'affetto ed attenzioni...il tutto, ricambiato con la sua indifferenza ed aggressività.
Ma vve pare giusto?!? Figlio degenere!!!

venerdì, aprile 20, 2007

Made in Sicily


Bella vero?!?
La settima della stirpe, si chiama Elin Traina ed è l'ultima arrivata nella famiglia Traina. E' giunta tra noi giorno 13 Aprile.
Certo, adesso l'amara constatazione è che nonostante l'approssimarsi dei miei "anni di Cristo", con tutti questi giovani nipoti, devo necessariamente giungere alla conclusione che sono vecchio...con un piede e mezzo nella fossa!!!
La bimba è molto bella, naturalmente perchè è "marca Traina" e, in barba al finnico nome, è la mia prima nipotina "Made in Sicily".
Rimango però fedele alla sorella maggiore Gaia che pur essendo nata in Finlandia, pur avendo la doppia cittadinanza, è e rimane la mia "nipotina preferita"!!!

giovedì, aprile 12, 2007

Il fuoco di paglia



Rieccomi!
Mi do pure il bentornato...visto che qualcuno, nel frattempo ha tentato di danneggiare questo blog. Non so chi e come, ma avevano modificato la password di accesso.
Mah!!! Andiamo a noi.
Etna: sicuramente è una delle meraviglie di questa Terra... e quando parlo di Terra, mi riferisco alla Sicilia.
Chi non vive ai piedi di questo meravigioso vulcano, non immagina nemmeno quali possano essere le sensazioni di chi giornalmente, ci convive.
Uscire ogni giorno da casa e ritrovarsela di fronte in tutta la sua maestosa bellezza, è un'indescrivibile sensazione.
E' vero, in passato la città di Catania è stata più volte distrutta da terremoti e colate laviche e come sempre "Melior de cinere surgo", ecco perchè l'illustre Prof. Santi correnti, ha voluto dedicarle il libro "La città sempre rifiorente".
Catania, definita da qualcuno la "Venere Nera". Una bella città "scolpita" sulla nera roccia vulcanica, oggi divenuta patrimonio dell'Unesco, per il suo barocco.
Giorno 11 Aprile intorno alla mezzanotte, maestà Etna, ha deciso di dare spettacolo.
Mi sono immediatamente giunti messaggi ed email dalla Finlandia.
Certo, per loro analogamente come per la mafia, è qualcosa di misterioso. Chissà cosa pensano; cosa immaginano.
Per noi, fagocitati dai problemi quotidiani e dal lavoro, sembra tutto normale.
Ma se ci si sofferma solo un'attimo, per godere del suo suggestionante paesaggio, magari con il tipico aroma di zagara in sottofondo, è subito pelle d'oca!
Ha eruttato, anche se solo per cinque ore. Uno spettacolo, "in notturna"!!!
Molti di voi sanno quanto sono permaloso.
Dovevo premetterlo perche oggi, al bar, ho sentito un napoletano parlare dell'Etna e della sua ultima eruzione definendola "un fuoco di paglia". "E' grande e grossa, ma inoffensiva. Il Vesuvio! Li, si che c'è da preoccuparsi".
Ho evitato sterili polemiche derivanti dallo stupido campanilismo, ma dentro me pensavo, che cazzo ne sa lui dell'Etna, del Vesuvio e del fuoco di paglia.
Fuoco di paglia, sono tutte quelle insignificanti persone che dicono di fare, di dare, di amare ma che non riescono a trasmettere nulla.
Gente che non lascia nulla di se, se non un senso di vuotezza.
Ti dicono: "il nostro amore è come un'altalena che va spinta in continuazione. Proprio quando la seggiola si trova in basso, bisogna trovare la forza di spingerla per ritrovarsi nuovamente in alto".
Povertà umane!
Come millantatori, ti promettono la luna nel pozzo e ti risvegli dal sonno, senza neanche un po' di terra fra le dita.
Questi, sono i veri fuochi di paglia!!!
L'Etna, per noi, vuol dire tanto: natura (flora e fauna), risorse idriche, ricambio dell'aria (generato dai moti convettivi tra l'Etna ed il mare del golfo di Catania), vuol dire elevata escursione termica tra notte e giorno palpabile per mezzo delle temperature (più confortevoli rispetto ad altre località), dell'unicità delle nostre arance rosse e del pistacchio di Bronte.
Queste a titolo esemplificativo, tra le tante cose riscontrabili.
L'Etna non genera "fuoco di paglia"!!!
Scusate, solo per orgoglio, divengo permaloso. Sono un essere umano!

martedì, marzo 20, 2007

Lo stadio virtuale


Oggi, l'ormai nota Meravigliosa creatura, mi ha parlato del servizio de "Le Iene" circa il calcio e la sicurezza negli stadi, nella puntata del 19 Marzo.
Purtroppo, non sono riuscito a vederlo perchè mi ero alzato alle 5 del mattino e la stanchezza ha preso il sopravvento, lasciandomi cadere fra le braccia di Morfeo.
Però ho visitato il sito www.iene.it e sono riuscito a vedere il servizio in questione.
Lasciamo stare ogni considerazione o eventuali commenti. Al di sopra di tutto, ritengo sia un fatto culturale.
Ma lasciamo stare, non è questo, ciò di cui volevo parlare.
Mi è venuta un'idea ed ho pensato di lanciarla alla Società Calcio Catania, tramite il loro indirizzo di posta elettronica.
L'idea è quella di sostenere gli atleti del Catania Calcio.
Si potrebbero organizzare dei maxi-schermo (due o tre in tutta la città). Naturalmente la Società andrebbe incontro a della spese, tra noleggio suolo pubblico e diritti televisivi, ma si potrebbero recuperare, con un biglietto dal costo irrisorio e... naturalmente chi ha già sostenuto il costo dell'abbonamento, non pagherebbe nulla.
In questo modo i tifosi, uniti, potrebbero sostenere la propria squadra, a distanza... un po' come per la nazionale italiana in tempo dei mondiali di calcio.
Parallelamente però, un maxischermo munito di impianto audio, potrebbe essere montato all'interno dello stadio che ospita la nostra squadra etnea.
E' chiaro che non è la stessa cosa, ma un po' di calore e di sostegno, anche se virtuali, sono meglio dei gol e dei calci in culo subiti!!!

venerdì, marzo 16, 2007

Professione: politico.



Un sistema socio-economico e finanziario, che fa acqua da tutte le parti.
Come molti di voi saprete, faccio l'agente di commercio ed a suo tempo, quando intrapresi questa scelta, sapevo di dover vivere alla giornata e nell'incertezza!
Per anni ho lavorato in regime di collaborazione coordinata e continuativa, ma visto che molti ci speculavano, i nostri bravi amministratori, quelli eletti da noi poveri pecoroni, hanno cambiato le carte in tavola e si sono inventati i contratti a progetto. Oggi, per mezzo della propaganda politica, "tutto appare roseo", in termini di disoccupazione, di qualità della vita, di assistenza sanitaria (e solo chi ha realmente bisogno sa cosa voglio dire), di istruzione etc. etc.
Fanno quello che gli pare.
Lo stadio della città di Catania "Angelo Massimino" chiuso per le loro convenienze e la società calcio Catania è stata tartassata, rischiando il fallimento. Naturalmente, chi ne paga le conseguenze è l'intera città. Non sembra, ma una squadra in serie A, porta dei benefici alla città ed alla cittadinanza.
Come sempre invece, per mezzo dei media e della propaganda politica, non hanno fatto altro che spalarci merda addosso! Ma li avete visti? Poveri! Erano affranti per il dolore...peccato che adesso per la signora Raciti, tutto è tornato come prima, dovendo affrontare i tempi della burocrazia italiana. Oserei dire che è anche peggio di prima: non solo la perdita del marito, ma anche la beffa ed il tiro mancino dell'ipocrisia del mondo politico, sostenuta dal lavoro dei giornalisti.
Scusate se ho divagato. Ma è la rabbia che mi fa parlare così.
Dicevo che ci viene dipinta un Italia meravigliosa.
Ultimamente, anche per mantenere i "papponi" che hanno eccellenti emolumenti ed il "tutto spesato" (vedi servizio de "Le Iene del 05 Marzo 2007), mi trovo a dover pagare un bel gruzzolo di soldi per avere in cambio (come realmente avviene in altri Stati europei), una marea di servizi... e invece piovono cazzi da tutte le parti!
La nostra realtà, mettiamocelo bene in mente, è fatta di lavoro interinale, di contratti a tempo parziale (part time), determinato, di mobilità, di precariato e di lavoro autonomo (sempre se non si è costretti a pagare pure il pizzo). Nulla insomma che possa dare sicurezza grazie alla quale poter programmare o pianificare un futuro. Praticamente il mondo dell'incerto! E poi, mi vengono a parlare di famiglia!!!
Cazzo!!! E come si può, con queste premesse parlare di famiglia e di valori???!!!???
Ma allora mi chiedo: visto che ci viene dipinto così, in maniera rosea, perchè non "proporre" (come fanno loro, mettendoci di fronte a fatti compiuti) ai nostri bravi amministratori, la MERITOCRAZIA?
Proposta: vengono eletti direttamente dal popolo, ma non finisce qui. Per accettare l'incarico e ratificare la fiducia, dovranno sottoscrivere un contratto a progetto, con una bella clausola, secondo la quale, non centrando gli obiettivi previsti, si paga una pena amministrativa (il tutto garantito da una bella fidejussione bancaria) per gli eventuali danni recati allo Stato e naturamente...via dai coglioni e per sempre!
Ma non siamo tutti uguali, per la Legge italiana?
Perchè un medico deve pagare un assicurazione per eventuali danni arrecati a terzi?
E perchè, parallelamente, i sistemi bancario ed assicurativo, hanno il supporto (e la malafede, aggiungerei) dei nostri amministratori politici?
Ah scusate, adesso devo andare a ritirare la macchina in officina. Mi costa € 1.046, l'intervento di manutenzione...mica ho la macchina spesata, io!!!

giovedì, marzo 15, 2007

Ritmo, tempo percussioni e...



Non è che voglio mettere le mani avanti, ma devo assolutamente premettere che non ho una cultura musicale approfondita. Anzi.
Ciononostante però, posso affermare che c'è una gran confusione e che molti oggigiorno, parlano di ritmo, senza cognizione di causa.
Il link seguente potrà senza ogni dubbio chiarire le idee:

http://it.wikipedia.org/wiki/Ritmo
Come al solito, una bella massima: "Voi distinguerete il ritmo nel volo di un uccello, nelle pulsazioni delle arterie, nei passi di un ballerino e nei periodi di un discorso". (Plato)
Vi segnalo un altro sito:
Dopo che ho "gettato" il sassolino e certo che avrete approfondito e non solo in materia di ritmo, ma più ampiamente musicale, Vi chiedo:
Se un chitarrista virtuoso, viene definito "guitar hero", un eccellente pianista, può essere considerato "il Mozart dei giorni nostri" o "Il signor 13 dita", un batterista che non sbaglia un dettaglio, può essere considerato un "Mr. drum machine", in materia di percussioni, come può essere identificato un maestro, anzi il re del Gong?
L'elementare risposta, non può che essere...
K I N G G O N G ! ! !

martedì, marzo 13, 2007

Cara ti amo...

A mio modesto avviso, nel titolo "Cara ti amo..." deve necessariamente mancare una consonante!!!

Mi piaceva ricordare la mia gioventù, attraverso questa canzone, stamattina... e come i matti, ridevo da solo.

Spero possa sortire in voi, lo stesso effetto. Vi lascio al testo. Per la musica... basta la vostra memoria!

Lui : Eravamo fidanzati, poooooi, tu mi hai lasciato, senza addurre motivazioni plausibili... Lei: Noo...o....oooh..on e' vero, tu non capisci l'universo femminile, la mia spiccata sensibilita', si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista... ...ciononostante... Lui: Cara ti amo. Lei: Mi sento confusa. Lui: Cara ti amo ! Lei: Devo stare un po' da sola. Lui: Cara ti amo ! Lei: Esco appena da una storia di tre anni con un tipo. Lui: Cara ti amo ! Lei: Non mi voglio sentire legata. Lui: Cara ti amooooo ! (musichetta...)(il momento dello humor ci vuole) Lui: Rimani in casa. Lei: Voglio essere libera. Lui: Esci pure con chi ti pare. Lei: Non ti interessi mai di quello che faccio Lui: Vorrei palparti le tette. Lei: Porco ! Lui: Mai ti toccherei neanche con un fiore. Lei: Finocchio ! Lui: Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini e non ti cago. Lei: Ti amo ! Lui: Mi faccio il culo quattordici ore di seguito per mantenerti e ti cago. Lei: Ti lascio per un tossicomane che non fa un cazzo tutto il giorno, che bestemmia e picchia i bambini. Lui: Mi metto il goldone... Lei: Ho un desiderio di maternita'. Lui: Ho un desiderio di paternita'. Lei: Mettiti il goldone. Lui: Cara ti amo. Lei: Mi sento confusa. Lui: Cara ti amo ! Lei: Devo stare un po' da sola. Lui: Cara ti amo ! Lei: Esco da una storia di tre anni con un tipo. Lui: Cara ti amo ! Lei: Non mi voglio sentire legata. Lui: Cara ti amooooo ! (...giovani comici...) lui: Rimango in casa. Lei: Mi opprimi. Lui: Esco. Lei: Questa casa non e' un albergo. Lui: Ti passo un cubetto di ghiaccio intinto nel Cointreau sulla pancia dopo di che ti scopo bendata. Lei: Non sono una troia. Lui: Allora in posizione canonica io sopra tu sotto? Lei: Che palle ! Lui: Disse la vacca al mulo... Lei: Oggi ti puzza il culo ! Lui: Disse il mulo alla vacca... Lei: Ho appena fatto la cacca... Lui: Cara ti amo. Lei: Mi sento confusa. Lui: Cara ti amo ! Lei: Devo stare un po' da sola. Lui: Cara ti amo ! Lei: Brrr.. esco da una storia di tre anni con un tipo. Lui: Cara ti amo ! Lei: Non mi voglio sentire legata. Lui: Cara ti amooooo! (...harg harg harg...) Lui: Ed ora uniamo i nostri corpi nell'estasi suprema che e' propria dell'idillio dell'amore. Lei: No, perche' quando avevo 13 anni mio cugino me l ' ha fatto vedere e da allora sono traumatizzata pero' possiamo restare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sara' bellissimo lo stesso... Lui:(te lo tronco nel culo) Lei:(dai sii serio) Lui: Usciresti con me domani sera. Lei: Sono stanca forse ho gia' un' altro impegno. lui: Beh, poco male cosi' vedo i miei amici. Lei: Sono libera. Lui: Mettiamola sul sesso. Lei: Ho bisogno d'affetto. Lui: Mettiamola sull'affetto. Lei: Chiaviamo. Lui: Io sono come sono. Lei: Cerca di cambiare. Lui: Sono cambiato. Lei: Non sei piu' quello di una volta. Lui: Tu mi appartienti. Lei: L' utero e' mio ! Lui: Eccoti i soldi per la pelliccia. Lei: Eccoti l ' utero ! Evviva l ' amoreeeee !!!

domenica, marzo 11, 2007

A maccarò, tu mm'hai provocato....



Rispondo al commento lasciato al post "Come sei veramente".
Intanto ringrazio per aver lasciato un commento intelligente.
Premetto col dire che il mio livello di conoscenze musicali è relativamente limitato: a parte Cafiso, che da bambino partecipò al programma per giovani talenti (di cui non ricordo il titolo), condotto da Mike Bongiorno, non conosco gli altri nomi.
Ma non è questo il punto.
Quello che volevo evidenziare io, ma ritengo ne converrai con me, dato ciò che hai scritto, è che in ogni aspetto della vita, ognuno di noi, ha il proprio punto di vista. Vediamo se per mezzo di qualche esempio, riesco ad essere più chiaro.
Intanto, non credo al "sentito dire", meglio constatare personalmente. Ciò premesso, parliamo di Alex Britti o Max Gazzè?!?
Di loro "si dice" siano dei grandi musicisti e per quel po' che ho sentito, devo ammettere che in parte è vero. Purtroppo però, come si dice in catanese, "i maccarruni, inchiunu a panza" (sono i maccheroni che fanno sostanza). In altre parole, Allevi, che per me rimane lo stesso un grande (prova ad ascoltare gli album editi prima di "Joy", quindi prima di essere così "discusso") avrà deciso di emergere e cominciare a raccogliere (secondo il suo punto di vista) i frutti di ciò che in tanti anni, ha seminato. Per fare ciò, è chiaro che è dovuto scendere a compromessi.
Tutte le persone da te menzionate, avranno scelto di vivere la musica, per quello che riesce a dar loro...senza il bisogno di dover fare "le prime donne". Non c'è da biasimare ne gli uni, ne l'altro. La vita è fatta di scelte.
Ma meglio Allevi, a mio avviso, che quella stronzata di programma di propaganda musicale-politico, quale è stato il festival di San Remo.
A parziale conferma che sono d'accordo con te, ti lascio una piccola metafora: hai mai visto il "Colonnato del Bernini"? Molti, ne rimangono meravigliati, ma... a chi ed a che serve?
Parallelamente, ti sei mai soffermato a pensare che giornalmente utilizziamo questo meraviglioso apparecchio informatico, senza apprezzarne il massacrante lavoro di chi sta dietro le quinte, per rendere più accessibile il rapporto uomo-macchina.
Hai mai pensato per esempio a quei poveri sconosciuti che realizzano i vari font, che noi utilizziamo?
Beh loro hanno preferito rimanere "dietro le quinte", ma il risultato del loro lavoro, è tangibile. Giornalmente.
Purtroppo, per concludere, discutere di un tale argomento diventerebbe difficoltoso e "troppo filosofico".
Ti ringrazio ancora una volta per il tuo commento. Mi è piaciuto.
Continua a scrivere, se ti va.

giovedì, marzo 08, 2007

La festa delle mimose

8 Marzo, la festa della donna.
Beh, l'altro giorno leggevo una scritta su un muro. Sicuramente qualche femminista ha voluto esprimere il suo pensiero: "Maschi, ce la pagherete cara". Subito sotto, un'altra scritta diceva: "Ma quando mai ce l'avete data gratis!"
Mi viene da dire: "Viva l'Italia!", ma l'amara constatazione è, come spesso accade, che "la madre delle teste di cazzo è sempre incinta".
Comunque, oggi non c'erano tante mimose, in giro. Gli effetti del clima, hanno danneggiato tutta quella miriade di commercianti abusivi che di solito, fanno la festa agli alberi di mimosa. Come sono contento!
Certo, stasera le donnicciuole andranno in giro, si daranno alla pazza gioia (come se non lo facessero ogni giorno) e allieteranno i loro occhi, davanti ad un bel fusto, stile "centocelle nightmare".
Oh, ho parlato di nightmare!?! Ed in effetti, se si troveranno davanti ad un sedicente Big Jim che ha un piccolo fiore di mimosa al posto del batacchio è...perchè non ci sono mimose, in giro e quello è un modo carino per ricordarle!!! Un surrogato di mimosa!!!
Se poi volete festeggiare, venite da zio CrazyTrain...con tanta umiltà dico: proverò a farvi la festa !

mercoledì, marzo 07, 2007

Come sei veramente



Sembra avere uno sguardo inquietante a vedere questa foto, ma Giovanni Allevi, pianista e filosofo, è un simpaticone; un tenerone!
Quanti di voi avranno già sentito la colonna sonora della pubblicità BMW. La musica della canzone "Come sei veramente", composta da Giovanni Allevi, per l'appunto, è stata selezionata dal regista dello spot, Spike Lee. Pensate, quella musica ha girato il mondo ed è stata concepita e suonata da un italiano. Nessuno però ha enfatizato che ad Allevi è stato riconosciuto il disco di platino, ne tantomeno è stata enfatizzata la notizia che viene considerato uno tra i più grandi compositori contemporanei di pianoforte!
In effetti c'è troppo da parlare del festival della canzone italiana (di cui francamente quasi mi vergogno) delle chiappe della Hunziker o delle picconate di Baudo verso Prodi o Padoa Schioppa.
Sempre la solita storia del fumo negli occhi. Siamo dei pecoroni!
Vi lascio un link per ascoltare qualche nota di Allevi: http://www.giovanniallevi.it/sito/audio.html
Infine un suo scritto:
"...è la musica che guida il gioco"
La musica attuale gioca con gli stili di tutti i tempi.
La musica è giunta alla nascita: dopo aver girato nei secoli attraverso vari e pochi autori entra nel circo colorato dei nostri giorni, e gira, gira, gioca si diverte, viene cambiata e ricambiata in mille forme, viene vissuta da tutti, non è più un fiume ma un ribollente ed eterno lago.
La musica è libera dai periodi temporali, dai compositori. Non c'è più la storia della musica, lineare, ma un presente, vario ed esteso, come una rete, un ipertesto dove, nella contemporaneità, ci sono delle esperienze, uniche ed irripetibili.
Alla fine la musica è riuscita a divenire mezzo di espressione di tutti.
Certo il rischio è che il lago ribollente di colori, a forza di ribollire diventi un unico colore.
Ma forse no! Perche le persone che la fanno sono sempre diverse, anzi oggi sono più libere di essere diverse.
Oppure oggi viviamo l'evento eccezionale dei colori che da poco ribollono nel lago.
Cosa voglio io dalla mia musica?
Che faccia un discorso, che abbia delle tensioni interne, che sia temporale, non statica.Ma soprattutto che esprima se stessa usando tutte le mie energie come un suo manovale.Quando inizio a scrivere un pezzo è come se fossi un archeologo che ha appena scoperto un pezzetto della cresta di un dinosauro: tutto il lavoro consistenel riportarlo alla luce, intero.
Non mi importa quanto tempo ci vorrà. La fatica sarà pari all'entusiasmo e l'impegno mi occuperà di giorno e di notte. Non mi importa nemmeno che il risultato sia comprensibile: il dinosauro è li e richiede tutte le mie forze, per tornare a manifestarsi.
E' la musica che guida il gioco, non le logiche di mercato. E' lei che ti dice dove vuole andare, che strada prendere: è esigente e capricciosa.

Il felino, l'uccello e la topa!


Il gatto mangia il topo; il gatto, mangia l'uccello è tutto molto bello...marcondirondirondello!
Farei bene a mettere il cartello "Attenti al felino", dietro la porta d'ingresso di casa.
In effetti due meravigliosi gatti, la fanno da padroni, in casa. Ci vivono 24 ore su 24 e per 365 giorni all'anno. Si chiamano Maramaldo e Scaramella. Il primo alto, di razza ariana per i chiari colori (il panterino rosa), nobile nei movimenti, ma pronto ad aggredire. Il secondo un po' meno alto, meno aggraziato ma molto dolce, rompicoglioni e scuro come un magrebino e anche lui, se vuole, sa aggredire con forza.
Anche nel bagno di casa, o nel "cesso" come dicevano i latini (?!?), la situazione è sottocontrollo, come potete vedere. L'uomo che usufruisce del bagno, per fare pipì, dovrà stare attento a centrare il buco e soprattutto a "sgrollare" il suo uccello...pena la decapitazione.
Le dolci signore invece, sono sempre ed in ogni caso in pericolo: il felino, potrebbe "mangiare" la loro topa. In questo caso, non si tratta ne di Maramaldo ne tantomeno di Scaramella!
Avete capito?!? Ahh????!!!???

mercoledì, febbraio 28, 2007

Per essere insostituibili, bisogna essere diversi!


Non si tratta di pubblicità, ma di un modus vivendi. Vedete Lapo Elkann?!?
Molti, lo prendono per il culo (forse qualcuno gliel'ha pure preso - scusate, mi sono lasciato andare con la volgarità), ma lui è spontaneo. E' diverso (in che senso???!!!???) e se ne fotte.
Il problema che lui è diverso perchè è tutto costruito, studiato nei minimi dettagli (mai sentito parlare di marketing e dei suoi effetti?)
Io mi riferivo all'essere diversi, ma spontanei. Come quel barbone di Roma, che si era candidato come sindaco. Quello è un grand'uomo!
Pensate, pur essendo un non abbiente, regalando sorrisi, riesce ad estorcere l'elemosina alle persone e, cosa ci fa con quell'elemosina? Mantiene, a distanza, dei bambini africani!!!
Nel mio piccolo, da tre anni a questa parte, mi sono imposto dei valori.
E' difficile tenere una linea rigida, se si considera il mondo in cui viviamo.
Le tentazioni, non mancano. Io ci provo, ma non Vi nascondo che a volte, sconfortato, sarei tentato di essere un numero come tanti altri. Un "flat lined" (elettroencefalogramma piatto), guidato dai media, dalle tendenze e dagli altri. Incontrerei senza alcun dubbio meno difficoltà.
Giusti o sbagliati, ho dei miei modi di vedere!
Peccato che a volte la gente non creda alla veridicità del mio "essere".
Quasi sembra così bello che non può essere possibile crederci.
Ecco perchè a volte mi chiedo: chi cazzo me lo fa fare percorrere strade irte di difficoltà, se a fare come gli altri, si centrano molti più obiettivi? Oltretutto se si commette un errore, nessuno ti dice nulla. Mentre adesso, pare che nessuno sia disposto a perdonare l'eventuale errore.
L'unica cosa che mi spinge ancora a tenere questa condotta, è che nonostante siano poche, mi prendo sempre delle GRANDI SODDISFAZIONI.
L'importante è aver costanza e pazienza.
Riporto, qui di seguito qualche bella massima:
Chi vive senza follia non è così saggio come crede. (F. La Rochefoucault)
Essere se stessi significa, prima di tutto, non nascondere le proprie debolezze. (G. Haldas)
Il piacere garantito non è piacere. (Voltaire)
Non è perché le cose ci sembrano inaccessibili che non osiamo. E’ perché non osiamo che le cose ci sembrano inaccessibili. (Anonimo)
Per essere insostituibili bisogna essere diversi. (C. Chanel)
Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri. (O. Wilde)
Quello che siete dice di più di quello che dite. (Anonimo)
Tutti pensano di cambiare il mondo, nessuno di cambiare se stesso. (L. Tolstoj)
Penso che nella vita bisogna saper scegliere. Io ho scelto di vivere così...nonostante le difficoltà.-

To be on time